Il Monferrato celebra “Anteprima Grignolino & Co.”

Sabato 13 e domenica 14 maggio: Banchi d’Assaggio, Masterclass, Convegno Scientifico e visite guidate Centro Nazionale delle Doc

Il Monferrato celebra “Anteprima Grignolino & Co.”

Sabato 13 e domenica 14 maggio: Banchi d’Assaggio, Masterclass, Convegno Scientifico e visite guidate Centro Nazionale delle Doc

Un nuovo main event è pronto per celebrare la storia, le virtù ritrovate e la spiccata identità del vino bandiera del Monferrato casalese qual è il Grignolino del Monferrato Casalese doc, nelle sue diverse declinazioni e, con lui, la Barbera del Monferrato Superiore docg, al Rubino di Cantavenna doc e al Gabiano doc.

L’appuntamento è per sabato 13 e domenica 14 maggio al Castello Paleologo di Casale Monferrato, in una cornice che trasuda di grande e glorioso passato.

Il Grignolino, infatti, è un vino molto antico e rinomato, la cui storia si intreccia con quella del Monferrato casalese, già all’inizio dello scorso millennio. Nel 1248, tra il marchesato degli Aleramici e quello dei Paleologi, in Valle Ghenza figuravano contratti d’affitto della Curia con clausola di coltivare il Grignolino “de bonis vitibus barbexinis”, mentre da un documento del 1600 si evince come i Gonzaga presero botti di Grignolino, proprio, dal castello di Casale Monferrato per trasferirlo a Mantova.

Poi, con il Regno di Casa Savoia, il Grignolino figura nei menu reali e viene annoverato tra i rossi pregiati (alla fine del XIX secolo). Negli ultimi 50 anni dell’Ottocento, il Monferrato è stato punto nevralgico e leader dell’enologia italiana. L’ampelografia della provincia di Alessandra definita, nel 1875, da Louis Oudart e Leardi, contava oltre 700 vigneti mappati e 4-5 sinonimi di Grignolino, così, come il primo Spumante Grignolino dei Conti Callori di Vignale Monferrato (1880)”. Dal 2014, col riconoscimento Unesco dei Paesaggi Vitivinicoli Monferrato degli Infernot, il Grignolino è tornato a riprendere vigore e a riconquistare, in pochi anni, importanza e dignità.

Un Grignolino, dunque, già tra le massime espressioni dell’enologia italiana che oggi, con le sue oltre 436mila bottiglie/anno (dato in crescita costante), si ripresenta alla ribalta per riscattare un passato che gli appartiene e lo fa nelle diverse tipologie: tradizionale e Riserva, ma anche Metodo Classico (a breve l’approvazione unionale del Disciplinare), Metodo Martinotti e Monferace.

Degne di curiosità anche due tra le più piccole doc italiane quali sono il Rubino di Cantavenna (11mila bottiglie circa nel 2021) e il Gabiano (circa 7mila bottiglie nel 2021) coltivate sull’ultimo crinale delle colline della Valcerrina che si affaccia sul grande fiume Po. A colpire, i particolari descrittori frutto di un altrettanto particolare terroir, per la combinazione di suolo, microclima, esposizioni e lavoro dell’uomo.

Insomma, piccole ma preziose produzione che trasferiscono il percepito dell’esclusività.

L’evento si snoderà in una due giorni ricca di occasioni esperienziali a partire dall’incontro diretto con 28 vignerons che porteranno in degustazione 75 etichette nella Manica Lunga del Castello (sabato dalle ore 17 alle ore 23 e domenica dalle ore 11 alle ore 19 – carnet da 8 degustazioni a 15 euro con riduzione a 13 euro per le associazioni di settore e per chi acquista i ticket online), per poi proseguire con le due Masterclass, una blind tecnica su 10 campioni vendemmia 2022 con l’enologo Mario Ronco (sabato alle ore 17,30 – ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili) per scoprire il Grignolino che verrà, e una trasversale  dal titolo “Questo Monferrato: una narrazione di virtuosismi enoici tra passato, presente e futuro” dedicata a 12 etichette tra Grignolino del Monferrato Casalese doc, Barbera del Monferrato Superiore docg, Rubino di Cantavenna doc e Gabiano doc (domenica alle ore 16,30 guidata da Mauro Carosso Presidente AIS Piemonte – 20 euro con riduzione a 15 euro per le associazioni di settore). 

Nella corte del castello, street food a cura dell’Enoteca Regionale del Monferrato (tagliere monferrino, battuta di Fassona con nocciole Igp Corilù, frittelle verdi, vitello tonnato, e agnolotti monferrini di magro o di carne).

Spazio anche alla cultura delle doc con visite guidate (gratuite) al Centro Nazionale delle Doc Paolo Desana situato al secondo piano del Castello.

Alle ore 10 di domenica: Convegno Scientifico Cambiamenti Climatici, Portinnesti di nuova generazione e tecnologia applicata alla viticoltura”.

Ad intervenire su “Un vigneto a prova di climate change. la adaptation in vigneto, tra tecniche e tecnologie nuove e innovative e rivisitazione in chiave attuale di pratiche consolidate” sarà Costanza Fregoni (Communication Specialist), mentre l’agronomo Luigi Falginella (Vivai Rauscedo) interverrà su “Dai portinnesti M alle varietà resistenti: nuove sfide e nuove soluzioni”; infine,Daniele Trinchero (fondatore iXem labs Politecnico di Torino) parlerà di “Radiocomunicazione e monitoraggio del clima. Storia di un matrimonio importante”. Sala Marescalchi Catello Paleologo. Ingresso libero.

Info: info@gowinet.it .

Tanto la progettazione quanto la gestione del vigneto, oggi, non possono esimersi dal prendere in carico un contesto produttivo profondamente mutato per effetto del climate change” anticipa la Fregoni. “Nel breve e medio periodo, ogni possibile meccanismo di adaptation, che salvaguardi rese, qualità e riconoscibilità dei vini, deve essere presa in considerazione, e ne deve essere valutata l’applicabilità nell’areale e nelle specifiche condizioni aziendali in cui si opera. Il tutto con un occhio attento alla sostenibilità”.

“Con buona probabilità” prosegue Falginella, “gli effetti del cambiamento climatico impatteranno con sempre maggiore frequenza ed intensità sul settore agricolo, evidenziandone, spesso con gravi conseguenze, i punti deboli. È per tanto necessaria una sostanziale svolta nel modo di pensare l’agricoltura del futuro in tutti i suoi comparti. Stiamo collaborando con l’Università di Milano, che sta sviluppando in modo autonomo un programma di miglioramento genetico mirato alla selezione di nuovi portainnesti in grado di utilizzare con maggiore efficienza acqua e sostanze nutritive. Inoltre, abbiamo messo a punto nuove varietà naturalmente resistenti ai principali patogeni fungini della vite è una delle soluzioni messe in campo dai VCR”.

“Le Radiocomunicazioni, fin dalla loro introduzione tecnologica, hanno rappresentato lo strumento per trasmettere e riceve informazioni in tempo reale, ovviando ai ritardi intriseci di tutti gli atri strumenti di comunicazione” spiega Trinchero; “in ambito meteorologico, inoltre, hanno consentito di aumentare frequenze, pervasività e capillarità del monitoraggio, con indubbie ricadute per la scienza, la gestione del territorio e l’agricoltura. La relazione passerà in rassegna la storia in un matrimonio in continua evoluzione”.

L’evento, organizzato nell’ambito delle Azioni del Psr 2014-2022 Bando B 2022, vedrà la collaborazione della Delegazione Ais di Casale Monferrato, il sostegno della Fondazione CRAL e il patrocinio della Città di Casale Monferrato. Info: info@gowinet.it – 0173 364631.

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