Scopriamo le cantine del Monferrato Casalese presenti al salone internazionale del Vino di Verona
Nutrita partecipazione di vigneron e di vini del Monferrato casalese al Vinitaly 2024, la vetrina enoica internazionale dedicata allo sviluppo delle relazioni tra produttori, buyer e stakeholder di settore. Tra gli altri, saranno presenti numerose aziende vitivinicole socie del Consorzio di tutela vini Colline del Monferrato Casalese quali sono: Castello di Uviglie di Rosignano Monferrato (Padiglione 10 stand C2), Castello di Gabiano di Gabiano (Pad. 10 stand P4), Hic et Nunc di Vignale Monferrato (stand Q2), Angelini Paolo di Ozzano Monferrato (Hall 10 stand 12), Gaudio di Vignale Monferrato (c/o Pad. 9 stand C1) e Santa Caterina di Grazzano Badoglio (Pad 8 area D8/D9), mentre presso la collettiva di Piemonte Land of Wine, area Piemonte, ci saranno: Tenuta La Tenaglia di Serralunga di Crea, Vi.Ca.Ra. di Rosignano Monferrato, Botto vini di Sala Monferrato e De Alessi di Lu-Cuccaro Monferrato. In vetrina, le produzioni della tradizione affiancate da soluzioni di nuova generazione, per rinfrescata impronta imprenditoriale, rinnovata visione agronomica e di cantina, nonché per virtuosa interpretazione delle nuove tendenze.
Come di consueto, il salone Internazionale del Vino di Verona torna ad essere, non solo, uno dei principali appuntamenti fieristici europei (insieme al Prowein e al Wine Paris), ma anche speciale occasione per analizzare l’andamento di settore, nonché per delinearne prospettive e opportunità. Riflessioni che, indubbiamente, sono passibili dell’influenza di instabilità, data dal veloce mutare degli scenari geo-politici ed economico ambientali degli ultimi anni.
Per questa nuova edizione, l’organizzazione punta ad un incoming record di 1200 top-buyer provenienti da 65 Nazioni, pari al +20% rispetto all’edizione 2023 e al +70% sulla 2022, a cui si aggiungeranno, secondo le stime, circa 30 mila operatori stranieri in arrivo da 140 Paesi. Il contingente più corposo degli ospiti rimane quello statunitense, con oltre il 15% delle presenze, seguito da Canada, Cina e Regno Unito che, assieme, sommano il 23% degli arrivi. A livello di macro-regioni, invece, la platea dei top buyer più numerosa proviene dal Nord America e dall’Europa (ognuna con un’incidenza al 26%), seguiti da Asia e Oceania (23%), Europa dell’Est (13%), Centro-Sud America (7%) e Africa (4%). Nel complesso, i 65 Paesi rappresentati valgono il 95% del totale export enologico Made in Italy.