Primo lustro di vita del Consorzio dal riconoscimento ministeriale

Un piccolo Consorzio, ma tanti progetti per il futuro e anche un primato

A fare il punto è il vigneron Ermanno Accornero in occasione dei 60 anni della legge delle Doc vinicole italiane


Primo lustro di attività, dal riconoscimento ministeriale occorso il 27 settembre 2018, per il
Consorzio di tutela vini Colline del Monferrato Casalese.
A fare il punto sul ruolo, il lavoro svolto e le prospettive prossime future, domenica 1° ottobre
nell’ambito del Convegno sui “60 anni della Legge delle Doc vinicole italiane” di Rosignano
Monferrato, è stato il vignaiolo Ermanno Accornero, quale componente del Consiglio di
Amministrazione presieduto da Claudio Coppo.
Dopo la costituzione occorsa nel 2016, l’allora Ministero delle Politiche Agricole e Forestali aveva
attribuito al Consorzio le funzioni di Promozione, Valorizzazione, Tutela e Vigilanza, relativamente
alle denominazioni: Grignolino del Monferrato Superiore doc, Rubino di Cantavenna doc, Gabiano
doc (le prime tre in erga omnes) e Barbera del Monferrato Superiore docg.

Il vigneron Ermanno Accornero

Negli anni, i soci sono aumentati e, oggi, se ne contano circa 80 soci diretti, comprese le tre
cantine sociali (di San Giorgio Monferrato, Serralunga di Crea e Lu Monferrato), per complessivi
circa 160 di cui alle denominazioni tutelate, di cui 8 di recente ingresso.
La denominazione principe che, di anno in anno, ha registrato un costante e progressivo
aumento, è stata quella del Grignolino, passata da 4.556 hl prodotti nel 2020, a 5.037 hl nel 2021
fino a 5.717 hl nel 2022, con un imbottigliato di 435.171 bottiglie (nel 2022) rispetto a 160
aziende che l’hanno utilizzata.


La Barbera del Moncerrato Superiore docg, invece, è passata da: 2.712 h. (2020), a 2.769 hl
(2021) e a 2.606 hl (2022), con un imbottigliato di 229.433 bottiglie (2022) rispetto a 77 aziende
che hanno utilizzato la denominazione. Tra le più piccole doc d’Italia seguono, infine, il Rubino di
Cantavenna doc, produzione: 136 hl (2020), 150 hl (2021) e 103 hl (2022), con un imbottigliato
di 9.743 bottiglie (2022) riferite a 5 produttori, e il Gabiano doc, produzione: 28 hl (2020), 65 hl
(2021) e 60 hl (2022), con un imbottigliato di 740 bottiglie (2022) riferite a 2 i produttori.
“Tra i principali progetti/azioni realizzati nel primo lustro di attività” ha ricordato Accornero,
“annoveriamo: la Modifica del Disciplinare del Grignolino del Monferrato Superiore
(inserimento Riserva e Spumante Rosè Metodo Classico, quest’ultima solo più da approvare
dall’Unione Europea) e l’erga omnes anche sulla Barbera del Monferrato Superiore docg;
azioni estere in Danimarca e a Vienna; prima edizione di Anteprima Grignolino (convegno
scientifico, degustazioni con Ais e analisi dell’ultima vendemmia a cura dell’enologo Mario
Ronco); Festa del Vino (convegno tecnico-scientifico, degustazioni con Ais, incontro con i
produttori); realizzazioni calici loggati e scatole ISTA loggate; coordinamento del progetto
TerreAlessandrine con gli altri tre Consorzi di tutela alessandrini; partecipazione al Salone del Vino
di Torino, a Golosaria Vignale Monferrato, a gAstronomie al Castello di Moncalieri, all’evento del
Golf Club di Fubine, a Il Nobile Ribelle a Grazzano Badoglio e alla Fiera Nazionale del Tartufo di
Murisengo; la realizzazione di video, brochure e sito istituzionale, le serate benefiche degli auguri
di Natale con Ais pro Vitas, corso di potatura forma di allevamento a Guyot, azione di media
social management tramite agenzia specializzata, realizzazione Mappatura delle Zone e dei
Vigneti del Monferrato Casalese di cui alla collana I Cru di Enogea e, quale primo esempio a
livello nazionale, la mappatura geologica dei vigneti del Monferrato casalese”.


“Tra i nuovi progetti”, ha proseguito Accornero, “vi sono il proseguimento delle attività di:
caratterizzazione dei vigneti del Monferrato casalese, formazione/informazione con incontri di
carattere tecnico-scientifico con esperti di settore e corso di potatura esteso all’Agraria di San
Martino di Rosignano; inoltre: la proposta di Modifica del Disciplinare della Barbera del
Monferrato Superiore docg (aggiunta menzioni comunali e tipologia Riserva), attività di
comunicazione/marketing e completamento della raccolta di adesioni per inserire la tutela anche
la Barbera del Monferrato doc, così come già deliberato dal CdA nel corso del 2022”.


In conclusione, Accornero ha ricordato che “il Consorzio di tutela è l’unico interlocutore
istituzionale autorizzato dal Ministero per trattare tutto ciò che afferisce alle denominazioni
competenza e che per eventuali necessità, richieste, proposte e, anche, critiche, il CdA è sempre
disponibile ad ascoltare”. Nell’occasione, è stato ricordato il prezioso impegno anche del
compianto vigneron Domenico Ravizza profuso per l’avvio del Consorzio che, oggi, per
strutturazione e attività dialoga con dignità e rispetto a tutti i tavoli istituzionali.

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